Rassegna Stampa – L’angelo e la vergine

Due donne, due grandi amiche e soprattutto due eccellenti scrittrici. Alessandra Giovanile e Virna Mejetta sono le autrici di un’appassionante saga, quella delle Bastarde di Francia, di cui il 21 marzo esce il secondo capitolo: “Le Bastarde di Francia – L’Angelo e la Vergine” (Piemme). Una storia che mette al centro due donne: Cécile de La Baume e Madeleine Pidoux,(…continua)

In “L’angelo e la vergine” proseguono le avventure di “Bastarde di Francia” dal punto in cui si erano interrotte ne “La figlia del cardinale”.

Cécile de La Baume viene liberata dal forte in cui era rinchiusa, mentre Madeleine Pidoux, ora Marchesa d’Arignano, sta per iniziare il proprio destino di lussuosa prigionia in Savoia.(…continua)

Dal 21 Marzo (non a caso) un vero risveglio dal torpore invernale, si erge trionfante sugli scaffali di tutte le librerie il Sequel (edito Piemme) di uno dei romanzi storici più appassionante degli ultimi anni: a voi l’intrigante e allusiva copertina! Anche questo è frutto della collaborazione delle sue due autrici: Alessandra Giovanile e Virna Majetta, davvero talentuose (…continua)

Esattamente come nel primo volume, anche L’angelo e la vergine, è ambientato tra la Francia e la Savoia del ‘600. Il romanzo descrive una realtà cruda, violenta, di sottomissione e di silenzio per la maggior parte delle donne dell’epoca. Qui, ci ritroviamo, ancora una volta, in compagnia di Madeleine Pidoux e di Cécile de la Baume, due grandi donne che hanno fatto il possibile per opporsi a destini già segnati e scelti per loro da altri. (...continua)

Rose, libri e draghi, ispirazioni nascoste in Bastarde di Francia. 
Con le autrici Alessandra Giovanile e Virna Mejetta, la blogger torinese Irene Prandi presenta L’angelo e la vergine, Piemme, secondo volume della saga di Bastarde di Francia. Tra segreti e bugie, amori impossibili e appassionati, due giovani donne si muovono in un feuilleton storico di grande intensità, ambientato tra l’austera corte dei duchi di Savoia a Torino e il mondo indimenticabile de I tre moschettieri di Alexandre Dumas.  (…continua)

A differenza degli immortali romanzi di Alessandro Dumas, dove i moschettieri sono esaltati per le loro imprese dal chiaro tratto maschilista e guerriero, qui sono le due personalità di donne tenute storicamente in secondo piano, a dare vita alla sostanza della narrazione.

E questo taglio ‘al femminile’ è la caratteristica che rende questa rivisitazione de ‘I tre moschettieri’ particolarmente innovativa ed affascinante. (…continua)

E se “I tre Moschettieri” fossero stati scritti da una mano femminile? Anzi due!
A un anno e mezzo di distanza dal romanzo di esordio “Bastarde di Francia – La figlia del Cardinale” tornano in libreria le intricate vicende di Madeleine e Cécile, protagoniste della saga ideata da Alessandra Giovanile e Virna Mejetta. (…continua)

Da poco pubblicato da Piemme nella collana Storica, “L’angelo e la vergine” è il secondo capitolo della saga “Bastarde di Francia“, ambientata tra Parigi e la Savoia nella prima metà del Seicento. Scritto a quattro mani – che in realtà sembrano una sola penna – da Alessandra Giovanile e Virna Mejetta ed ispirato al feuilleton ottocentesco, questo libro è un autentico tuffo – seppur romanzato – nella storia. (…continua)

In questo secondo volume denso di avvenimenti, di intrighi politici e di personaggi di ogni tipo, seguaimo le vicende di Madeleine, nipote del cardinale Richelieu, che viene data in sposa a un “marito fantoccio” e inviata contro la sua volontà in Savoia come “favorita” del Duca Vittorio Amedeo svolgendo un ruolo cruciale di pedina politica per la delicata pace tra la Francia e la Savoia stessa. (…continua)

Il 21 marzo scorso è uscito Bastarde di Francia – L’angelo e la vergine, ancora una volta con una copertina dal forte impatto cromatico e simbolico: rosso predominante come la passione che anima le due giovani protagoniste Madeleine PIdoux e Cécile de La Baume e pugnale in primo piano a sottolineare il temperamento delle due protagoniste determinate e forti. (…continua)

Una storia che ruota attorno al destino di Madeleine Pidoux, nipote del cardinale più potente di Francia. La sedicenne è destinata a un matrimonio in Savoia, per servire il suo Paese, ma il suo cuore viene rapito dal bel moschettiere Hauteville, assegnato alla sicurezza della sua persona. (…continua)

Tornano Madeleine e gli amati moschettieri e acquisisce maggiore spazio Cecile che nel primo volume era stata presente solo tramite alcune missive spedite durante la sua prigionia. Dopo essere stata liberata, ne seguiamo il ritorno alla vita di contessa, animata però da un profondo desiderio di vendetta.(…continua)

“lo potevo distinguerli per il modo di stare in sella. Tre cavalcavano dritti come fusi, gli altri più comodi. Uno infilava lo stivale fino in fondo alle staffe; un altro spesso rilassava la gamba destra, che ancora gli doleva, lasciandola penzolare libera per tragitti corti. Portau reggeva le redini leggermente troppo alte e il gomito destro gli doleva per quello; Bayeux sempre basse, appoggiate sul corno della sella, (…continua)

E poi lei…Cecile, anima tormentata e lacerata, che dopo oltre tre anni di prigionia finalmente torna libera.
Ma che cos’è la libertà se l’anima resta incatenata al passato, alla sete di vendetta, alla ricerca di una giustizia per placare quel vuoto incolmabile provocato da violenze fisiche e psicologiche?
Il ritorno a casa di Cecile è un capitolo che ancora mi emoziona e mi commuove.(…continua)

Ma non parlerò della trama per non fare spoiler. Mi soffermerò, invece, sui molteplici punti a favore di questo romanzo storico, impeccabile sotto ogni punto di vista.

Innanzitutto, la caratterizzazione dei personaggi, a mio parere, sublime. Le autrici, infatti, ne hanno creati di fantasia e ne hanno riportato in vita di storici, mettendo in scena luci e ombre di personaggi piacevolmente umani…(…continua)

Il libro che ho atteso di più negli ultimi mesi. La storia con le macchinazioni più infide e doppiogiochiste che abbia mai visto.

Nel volume precedente ci siamo lasciatə con un colpo di scena inaspettato: il salvataggio di Cécile de la Baume, scomparsa per oltre 3 anni in maniera misteriosa.

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Ho letto il secondo capitolo di questa saga prima di leggere il primo, cosa che di solito preferisco non fare, ma mi sono così appassionata a questa storia, ai personaggi, all’ambientazione, che recupererò presto il volume mancante. (…continua)

Lo stile della scrittura immerge nel Seicento, offrendo finalmente il punto di vista femminile su un mondo basato su profonde disuguaglianze. Seguire le due eroine e scoprire che spesso neanche gli uomini erano realmente padroni del proprio destino, è un tutt’uno.(…continua)