Caffé, té, cioccolata

Jean Liotard – Ragazza olandese a colazione

Sappiamo che il cioccolato si diffonde in Spagna dalla fine del ‘500 e nelle corti europee attraverso gli Asburgo che per primi la scoprirono nelle colonie del centro America.

Pare che Catalina Micaela d’Asburgo avesse portato con sé dalla Spagna una cameriera addetta a preparare solo la cioccolata calda (con cacao e acqua) fino alla corte torinese dei Savoia di Carlo Emanuele I.

Anna d’Austria, anche lei proveniente dalla corte di Madrid per diventare sposa di Louis XIII, dovrebbe invece averla importata a Parigi. Per quanto lì fossero vituperate le usanze spagnole, la cioccolata calda prese piede.

Per quanto riguarda il caffé, il percorso fu diverso.

Bevanda di origini antichissime nel centro Africa e nella penisola Arabica, fece capolino in Europa nell’isola di Malta nel XVI secolo. Presto fu disponibile in Inghilterra attraverso gli sforzi congiunti della Compagnia britannica e della Compagnia olandese delle Indie orientali. Divenne più diffuso in tutto il continente grazie ai mercanti veneziani dalle rotte che provenivano dallo Yemen.
Dopo averlo assaggiato, il papa Clemente VIII benedisse la nuova bevanda, affermando che sarebbe stato un peccato lasciarne il consumo soltanto agli “infedeli”. Nel 1660 a Marsiglia venivano scaricati la bellezza 20.000 quintali di chicchi di caffé dai territori turchi.

Il té invece arriva dall’estremo Oriente, dalla Cina, dove era consumato almeno dal III secolo.

Fu quasi certamente importato in Europa dai navigatori portoghesi, anche se la prima menzione per iscritto la dobbiamo a un navigatore originario di Treviso, Giovanni Battista Ramusio nel XVI secolo.
Il tè divenne popolare prima in Francia e poi nei Paesi Bassi. Alcuni sostenevano che fosse dannoso per la salute; altri lo consigliavano come rimedio per tutti i mali, come il medico olandese Bontekoe.

In Inghilterra il primo locale a servirlo fu la caffetteria di Thomas Garway nel 1657. Presto divenne la voce più importante nei traffici inglesi con l’Oriente.

Nell’arte queste tre bevande iniziarono ad essere prepotentemente rappresentate sul finire del XVII secolo, quando l’abitudine di sorbirle si diffuse anche fuori dall’ambiente di corte.
E voi, quale rappresentazione trovate più intima e poetica?

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