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Due donne, due dipinti di Tiziano

Oggi parliamo di due dipinti di Tiziano che raffigurano due vere bellezze.
Una di Mantova, l’altra di Ferrara. Due amanti famose di due duchi differenti.

La prima è Isabella Boschetti, detta la Bella Boschetta per la sua avvenenza.
Secondogenita di un nobile di corte e uomo d’arme e della sorella di Baldassar Castiglione, cresce alla corte di Mantova, vicina al futuro duca Federico II di cui è coetanea. A quattordici anni viene data in sposa a Francesco Cauzzi di Calvisano, ma l’amore per Federico era già nato e il matrimonio fu soltanto un accidente.

Tiziano – Federico II di Mantova – circa 1525

Per far capire quanto la passione dei due fosse nota, bisogna dire che correvano voci di un tentativo di avvelenamento di lei da parte della futura suocera di Federico, per il continuo rimandare delle nozze con Maria Paleologa del Monferrato.
Il marito di Isabella nel 1528 era già stato ucciso in circostanze poco chiare.Poi, dopo tanto tergiversare, nel 1536 Federico nel finirà per sposare Margherita, sorella di Maria ed erediterà le terre… Però per Isabella aveva già commissionato Palazzo Tejeto o Te’ a uno dei più celebri architetti sul suo tempo, Giulio Romano. Il luogo scelto, un tempo isolotto su cui si allevavano e addestravano i cavalli, diventa un profumato luogo di delizie, pare immerso in un bosco di tigli, “Tejeto” dovrebbe alludere a tiglieto.

Per ornare una delle sale il giovane duca aveva anche commissionato a Correggio una bellissima e dolcissima Danae.

L’unione di Isabella e Federico fu coronata da due figli, Alessandro ed Emilia.

Federico però muore giovane, a soli quarant’anni, di sifilide, ereditata dal padre.
Isabella si risposò due anni dopo con il conte Filippo Tornielli, alle sue terze nozze.

Si dice che sia la donna ritratta da Tiziano tra il 1515 e il 1517 in “Donna allo specchio”, oggi conservato al Louvre.

Tiziano Vecellio – Donna allo specchio – 1515-1517

L’altra donna è Laura Dianti, amante del duca Alfonso d’Este che era stato sposato con Lucrezia Borgia.

Tiziano, Ritratto di Alfonso d’Este – 1530-34


Nata a Ferrara, di estrazione popolare e figlia di un berrettaio, divenne amante del duca dopo la morte di Lucrezia. Si ha anche una data che ci aiutare a fermare l’epoca, il 4 ottobre 1524, in cui il Duca le donò dei terreni. Anche Alfonso d’Este fece costruire un palazzo per la sua amante: all’inizio dove essere un casotto di caccia, attiguo a un giardino che comunicava con il Palazzo Ducale. Man mano che la costruzione progrediva divenne sempre più grande, il “Palazzo della Rosa”, spoglio e rustico all’esterno, ma all’interno decorato da artisti di rilievo come il Dosso e Battista Dossi.

E Laura, che si firmava “Estense” e aveva scelto per sé il soprannome colto di Eustochia, formò attorno a sé una piccola corte raffinata, cercando di non interferire con la politica del Duca.

Alfonso e Laura ebbero due figli: Alfonso e Alfonsino, legittimati nel testamento del Duca, redatto due mesi prima della sua morte. In quel testamento non viene fatta menzione di Laura, ma poco prima del trapasso del Duca, i due si unirono in matrimonio e nell’ultimo testamento a Laura e ai figli viene assegnata la “Delizia del Verginese”, una delle residenze monumentali degli Este. L’atto di matrimonio però andò perduto, forse distrutto dall’erede Ercole d’Este, per timore che i due legittimati potessero avere pretese sul trono di Ferrara.

La Delizia del Verginese

Laura venne ritratta da Tiziano, in un dipinto che porta il suo nome.

Tiziano Vecellio, Laura Dianti, 1525circa

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