Impossibile non conoscerlo, se non dalla storia, almeno dal ritratto lasciato da Dumas e dalle numerose trasposizioni cinematografiche: il cardinale Richelieu sembra un personaggio perfido, sempre volto a ottenere il potere ai danni di Louis XIII. In realtà gli storici sono concordi nell’affermare che governò insieme a Louis – e non al suo posto – e insieme posero le basi dell’assolutismo francese poi messo in atto da Louis XIV.
Ecco qualche curiosità su di lui…
1. Terzo di sei figli, Armand Jean du Plessis era destinato alla carriera militare. Venne così mandato a nove anni in collegio per studiare filosofia, latino, greco ed ebraico. Poi ricevette la formazione militare riservata ai giovani nobili, con discipline come equitazione e acrobazia equestre, scherma, danza, e in più letteratura, matematica e disegno. Quando aveva vent’anni, suo fratello Alphonse, che avrebbe dovuto ereditare il vescovado di Luçon, da tempo riservato alla famiglia, manifestò la volontà di unirsi ai Certosini e dunque Armand dovette sostituirlo nella carriera ecclesiastica secolare.

2. Di salute non proprio florida, visto che soffriva di epilessia che gli provocava tremende emicranie, accolse di buon grado l’imposizione familiare e si tuffò nello studio, conseguendo in due anni il dottorato in teologia alla Sorbonne.
3. Nonostante ciò abbiamo non uno, ma ben due Cardinal Richelieu in quegli anni: infatti il più celebre Armand insistette perché il fratello Alphonse fosse nominato arcivescovo di Aix-en-Provence: da lì salì di carriera e venne ordinato Cardinale nel 1629.
4. Armand dovette andare fino a Roma per avere una dispensa papale prima di poter accettare ufficialmente il vescovado di Luçon aveva infatti solo ventidue anni invece dei ventisei richiesti per tale carica.
5. Nonostante la formazione militare e la corazza indossata durante l’assedio di La Rochelle, preferiva per la Francia la pace alla guerra: dopo la vittoria su La Rochelle, cercò di mediare con i nobili di fede ugonotta per evitare nuove guerre di religione.

6. Nel 1631 chiese al Re Louis il permesso di costruire la sua città ideale secondo il classicismo architettonico del Seicento, con gli edifici disposti in perfetta simmetria intorno a una via centrale, detta la Grand’ Rue. Il progetto restò incompiuto ma quel che ne è rimasto è ancora considerato uno dei più bei villaggi francesi.
7. Era irascibile. Voci di corridoio raccontano che più di una volta, in preda all’ira, abbia battuto gli altri ministri del Regno con le molle del caminetto.
8. Gli si attribuisce la frase: «Donnez-moi deux lignes de la main d’un homme, et j’y trouverai de quoi suffire à sa condamnation.» Datemi due righe dalla mano di un uomo e vi troverò una ragione per condannarlo.

9. I pettegolezzi gli attribuivano, tra le altre amanti, un rapporto incestuoso con la nipote Madame de Combalet, che fu l’unica che gli tributò sempre affetto, fino alla fine. In punto di morte lui le disse: «Je suis bien mal, je vais mourir, je vous prie de vous retirer, votre tendresse m’attendrit.» Sto molto male, sto per morire, vi prego di andar via, la vostra tenerezza mi illanguidisce.
10. Un altro pettegolezzo raccontato da Tallemant de Reaux nelle sue “Historiettes” dice che Richelieu avesse un segretario che dormiva ai piedi del suo letto. Era addetto a trascrivere i suoi pensieri, anche nel cuore della notte: evidentemente Richelieu pensava molto con il favore delle tenebre.
11. Un’altra storiella racconta che una volta un suo dipendente si fosse lamentato di non aver ancora ricevuto il proprio stipendio, dopo un anno di lavoro. Richelieu lo mandò a chiamare e lo licenziò dicendo qualcosa come: «Io vi avrei pagato, ma visto che non avete avuto fiducia, allora avete perso l’occasione.»

12. Durante la sua lunga carriera come primo ministro di Louis XIII si trovò a sventare ben sei congiure o complotti politici che miravano, senza mezzi termini, alla sua eliminazione.
13. Amava i gatti e ne era sempre circondato. Alla sua morte se ne contarono 14, la maggior parte erano a pelo lungo d’Angora: Félimare, Lucifer, Ludovic-le-Cruel, Ludoviska, Mimi-Piaillon, Mounard-le-Fougueux, Perruque, Rubis-sur-l’ongle, Serpolet, Pyrame, Thisbe, Racan, Soumise et Gazette.

14. Durante il Terrore i rivoluzionari saccheggiarono la sua tomba nella Cappella della Sorbonne. Riesumarono il corpo del cardinale parzialmente mummificato e lo decapitarono, poi il corpo venne forse gettato nella Senna. La profanazione dà inizio a un traffico di reliquie senza alcuna prova della loro autenticità, come la testa, i capelli e il mignolo del cardinale. La testa, ritrovata, tornò finalmente alla Sorbona solo nel 1866.
15. È uno dei personaggi principali del nostro romanzo.