Le donne soldato spagnole

Spulciando il web alla ricerca di notizie per il nostro precedente post su Catalina de Erauso la “monaca alfiere”, abbiamo trovato un articolo del 2019 sul Diario di Pontevedra, a firma di Milagros Barà, sulle donne soldato della storia spagnola e qui ve le presentiamo con qualche approfondimento curioso. 

Sono donne che scelsero di indossare le braghe per sfuggire a qualcosa o per raggiungere obiettivi e avventure che in caso contrario sarebbero state loro precluse.  Queste sono coloro che sono rimaste documentate, ci chiediamo quante altre avranno ingannato la società che stava loro stretta con un semplice cambio di abiti.

Per prima cosa vi presentiamo la fonte che prova dell’esistenza di una seconda monaca alfiere.

Diego de Vera, generale di una galera spagnola del 1516 durante una spedizione ad Algeri scrive al cardinale Cisneros (il Richelieu della Spagna) e spiega quanto segue: “Ho trovato una suora in abito da uomo. La giovane si è limitata a rivelare di essere originaria di Toledo.” Nella lettera, il generale, chiede consiglio su come gestire la situazione.

Ma veniamo a casi meglio documentati.

Maria di Galbes, nata a Toledo nel 1572,  visse con il nome di Juanico. Sembra che sia stata spinta da un ricco e potente della città che le consigliò di entrare nel convento dei frati minori scalzi de San Antonio da Pobra do Deán che avevano fama di pii e discreti. Convisse con i monaci servendo nelle cucine, ma infine prese i voti come suor Maria di San Antonio nel convento di Santa Clara de Pontevedra nel 1594 senza aver ricevuto nessun castigo per ciò che aveva osato fare.

Juliana de Cobos, che combatté nei tercios spagnoli (ricordate Alatriste?) sotto il nome di Julián de los Cobos. Siamo quindi in un periodo compreso tra la fine del Cinquecento e tutto il Seicento. Combatté in fanteria e cavalleria nella guerra d’Italia durante il regno di Carlo V. Il suo coraggio fu ricompensato dall’imperatore con una pensione di 12.000 maravedí ma a causa di una seria ferita in battaglia perse una gamba.

María la Bailadora era una ballerina e soldatessa spagnola che partecipò alla battaglia di Lepanto nel 1571. È l’unica donna soldato della Lega Santa a partecipare a questa battaglia che viene menzionata nelle cronache dell’epoca.

María, travestita da uomo, si arruolò nell’esercito, dove prestò servizio in un’unità come archibugiera, sembra per accompagnare il suo amante in guerra. Prestò servizio come soldato a bordo della Real, la nave ammiraglia della Lega Santa.

Durante la battaglia, dopo la collisione con la galea Sultana (l’ammiraglia di Ali Pasha) e l’abbordaggio reciproco, Maria combatté in prima linea.​ Saltò a bordo della Sultana e, secondo le fonti, attaccò i soldati turchi con una spada in mano.  Alcune fonti suggeriscono che il sesso di Maria non fu rivelato se non dopo la vittoria,ma secondo altri la sua vera identità era già nota a bordo, poiché all’epoca sulle navi vi era pochissima privacy e la sua presenza era creduta una minaccia a causa della superstizione marinaresca.

“In prima fila c’era un giovane spadaccino, capace e coraggioso, ma quasi tutti, compreso Juan de Austria, (il famoso generale spagnolo della battaglia di Lepanto) sapevano che si trattava di una donna, una giovane andalusa di nome María, che si era imbarcata con il permesso di Lope de Figueroa (assistente di Juan de Austria), seguendo il suo amante.

Marco Antonio Arroyo, soldato e testimone della battaglia, pubblicò nel 1576 la sua Relazione sull’avanzamento dell’Armata della Lega Santa.

Nel testo menziona Maria:

“C’era una donna spagnola, che si chiamava María detta la ballerina, la quale, spogliandosi dell’abito e del naturale timore femminile, combatteva con un archibugio con tale coraggio e abilità che costò la vita a molti turchi, e quando arrivò affrontare uno di loro viso a viso lo uccise a pugnalate.”

Dopo la battaglia a Maria fu permesso da don Juan de Austria di restare nell’unità e le fu pagato lo stipendio come gli altri soldati.

Maria the Dancer è una delle eroine del libro di avventure: Clash of Empires: The Red Sea, di William Napier.

Ana María Antonia de Soto era di Cadice. Si arruolò nei battaglioni della Marina il 26 giugno 1793 con il nome Antonio María de Soto. Si imbarcò sulla fregata Mercedes l’anno dopo.

Prestò servizio come soldato nella Sesta Compagnia dell’11° battaglione della marina, partecipò all’attacco di Banyuls-sur-Mer, in Catalogna così come nella battaglia di Capo San Vicente e sulle navi cannoniere per la difesa di Cadice.  Ottenne la licenza totale il 1° agosto 1798 quando si scoprì, che era una donna perché si dovette sottoporre a una visita medica, essendosi ammalata.

In onore all’eroismo dimostrato e alla sua provata condotta, il 24 luglio 1798, il re Carlo IV le concesse lo stipendio e il grado di sergente, affinché potesse prendersi cura dei suoi genitori. Il salario era di due reales de vellón al giorno, ed era autorizzata a usare i colori dei battaglioni della marina e i loro distintivi da sergente sui suoi abiti femminili.

Sulla sua vicenda nel 2021 è stato pubblicato un romanzo: “La hija del mar”, di Alicia Vallina.

Un’altra storia sorprendente è quella di Josefa Antonia Martí, una giovane di La Coruña che diciottenne decise di indossare abiti da uomo e si arruolò come mozzo su una nave della Real Armada. Non si conosce il nome maschile che prese, ma risoluta e vivace, compiva il suo dovere come i suoi abiti maschili compivano il loro occultando le sue forme. Fornì servizio eccellente e lottò coraggiosamente quando ne ebbe occasione senza essere seconda in audacia a nessuno dei suoi compagni marinai.

Una volta scoperto l’inganno fu fatta sbarcare dalla nave ma non ricevette alcun castigo perché i suoi compagni di avventure informarono con dettagli del suo coraggioso comportamento durante la navigazione, dicendo che combatteva con il coraggio di un uomo esperto.” Il 29 settembre 1801, il re Carlo IV firmò un ordine reale con il quale a Josefa veniva concessa una pensione giornaliera di tre reales de vellón in riconoscimento dei suoi servizi.

Gertrudis Rodríguez Santamaría partecipò alla Guerra d’Indipendenza contro i francesi: Si arruolò il 10 aprile 1812, con il nome di Pedro, per combattere per l’indipendenza del paese, e prestò servizio per circa quattordici mesi, assistendo a varie azioni di guerra. La sua avventura finì quando Gertrudis svelò il segreto a una mugnaia dicendole che non poteva continuare nell’esercito senza mettere a rischio il suo decoro.

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