
Prima o dopo la Riforma, cattolici o protestanti non fa differenza, le prediche religiose furono incentrate nel deplorare gli slanci della passione. Naturalmente la sola responsabile del peccato sessuale, fin dal tempo di sant’Agostino legato al peccato originale, era la donna soprattutto se ricca, bella e alla moda.
Una sorta di tizzone infernale, visto che il peccato sessuale era il più grave di tutti.
A convogliare il messaggio, in due momenti diversi, ben due Maillard.
Olivier Maillard, frate parigino del Rinascimento, predicava il messaggio di Sant’Agostino e denigrava i seni nudi, incitando le donne a tenerli sempre coperti.
Claude Maillard, padre gesuita che nel XVII secolo scrive il volume “Le bon mariage”, Il Buon Matrimonio, tuonava anche lui dal pulpito predicando la superiorità del maschio ed elogiando l’abito che copre l’animalesca nudità umana. Il pudore femminile è tesoro più grande di qualsiasi ornamento, mentre le scollature impudiche impedivano di distinguere la donna onesta dalla prostituta.
Ma nella pratica questo moralismo non rispecchia la realtà sociale dell’epoca, come si evince dalle testimonianze pittoriche. E meno male!
Jacob Adriaensz Backer – Portrait of woman – 1647 Michael Dahl – Mary of England Paul Van Somer – Elisabeth Gray Countess of Kent – 1619 Peter Lely – Portrait of a Lady in Blue Holding a Flower – 1660 Van Dick – Anne Carr Countess of Bedford – 1638 Van Dick – Henrietta Maria di Borbone, regina d’Inghilterra – 1636 Van Dick – Mary Lady Killigrew – 1638