“Bastarde di Francia – La figlia del cardinale” di Alessandra Giovanile e Virna Mejetta esce il 25 maggio 2021, edito da Piemme.
Finalmente il nostro romanzo sarà in libreria. Se finora l’abbiamo raccontato soltanto durante le nostre dirette, è arrivato il momento di scriverne! Usciranno quindi una serie di post che approfondiscono la nostra vicenda di autrici e soprattutto anticipano qualche dettaglio sul contenuto del nostro romanzo.

«E se “I tre Moschettieri” fossero stati scritti da una mano femminile? Anzi due!
In “Bastarde di Francia” abbiamo voluto raccontare un mondo parallelo a quello narrato dal maestro Alexandre Dumas, concentrando la nostra attenzione sui personaggi femminili.
Il contesto è lo stesso: la Francia del XVII secolo, di Louis XIII e del Cardinale Richelieu. La chiave che abbiamo scelto ci ha permesso di mettere al centro della narrazione due donne che lottano per ritagliarsi un ruolo e un’autodeterminazione in un mondo declinato esclusivamente al maschile, scontrandosi con realtà assai più forti di loro.»
Bastarde di Francia – La figlia del cardinale
Madeleine e Cécile sono due giovani donne che nella prima metà del XVII secolo vivono gli stessi aneliti di ribellione delle donne di ogni tempo.
Sono loro le “Bastarde di Francia” che danno il nome alla saga.
Madeleine è bastarda perché non legittimata dal padre; Cécile, anche se cresciuta nell’affetto della famiglia, una volta adulta viene considerata pura merce di scambio in una società che considerava il matrimonio esclusivamente un contratto economico o politico.
Ambedue sono “figlie illegittime” di una società che le considera dipendenti e sottomesse all’autorità maschile. Fisicamente simili e vicine per età, sono unite in un destino che le accomuna nel ricordo dei personaggi che le conoscono, perché forzate entrambe all’obbedienza per ragion di Stato.
E nel corso della narrazione troveremo anche altre donne che possono essere definite bastarde della società, a causa delle vicissitudini a cui la vita le sottopone.
Nelle loro peripezie le due giovani sono al centro di un universo popolato da personaggi storici e fittizi, tra cui spiccano i moschettieri, che contribuiscono con le loro personali imprese a tessere l’arazzo su cui si regge l’intera vicenda.
Molta attenzione viene dedicata alle descrizioni degli ambienti e dei dettagli della vita quotidiana del Seicento per indurre nel lettore la cupa atmosfera dell’epoca.
La struttura scelta richiama al tempo stesso quella dei feuilleton ottocenteschi e la serialità delle moderne serie tv, con sommarietti a inizio capitolo, vivaci dialoghi e un crescendo di colpi di scena, tale da tenere sempre viva l’attenzione del lettore e suscitare aspettativa per il seguito delle vicende.
“La figlia del Cardinale” dà molto spazio alla vicenda di Madeleine Pidoux. Colta e anticonformista perché educata nel salotto parigino di Madame de Rambouillet, oppone resistenza al disegno di vita che le viene imposto e che la renderebbe favorita di un sovrano straniero e pedina di un gioco politico internazionale.
La contessa Cécile de La Baume appare in filigrana, prigioniera in un forte a scontare l’atto di disobbedienza della propria famiglia al Re di Francia. Cécile racconta il suo accorato stato d’animo attraverso le lettere mai spedite all’amato padre, mentre a Parigi molti la ricordano e la avvicinano per aspetto e modi alla sua quasi coetanea Madeleine.

La nostra nascita come autrici
Alessandra da sempre vive a Torino; nel 2011 apre un blog, www.ricettedicultura.com, che per i suoi contenuti trasversali tra cucina, storia e cultura, la porta a collaborare con differenti realtà del territorio piemontese, e aziende italiane del settore alimentare.
Collabora con alcuni web magazine, scrivendo di cibo e cultura. Come freelance si occupa di consulenza e creazione di contenuti in ambito food.
Virna si laurea a Milano; lavora per anni a Barcellona nel campo dell’interior design, della moda e fonda un’agenzia di location. Il destino però la porta a essere una costante viaggiatrice insieme alla sua famiglia: abbraccia la filosofia di vivere viaggiando, tra traslochi e fusi orari in cinque paesi differenti.
Alessandra e Virna si conoscono quando la seconda si trovava a Bogotà. Si incrociano su una piattaforma sulla quale si pubblicano fanfiction e si leggono reciprocamente senza essersi mai viste in faccia.
L’universo in cui ambientano le loro storie è lo stesso e, dai primi timidi commenti, si passa a messaggi di apprezzamento più lunghi. Da lì il passo è breve: perché non fondere le loro storie in un’unica vicenda e farne un romanzo?
Con l’intreccio già in testa, iniziano lunghi mesi di studio della storia della Francia del primo XVII secolo per trovare i punti giusti su cui innestare gli sviluppi “di fantasia”.
Non è sempre facile con l’oceano di mezzo e sette ore di fuso orario di differenza: Virna si alza prestissimo al mattino per la gestione della famiglia e per dedicare la parte centrale della giornata alla scrittura; Alessandra fa le ore piccole la notte, per allungare i momenti in cui, entrambe sveglie, si possono confrontare, via chat, sull’evolversi della trama.
Quando Virna si trasferisce nuovamente in Europa, in Spagna, il romanzo è già scritto.
Inizia un lungo percorso di revisione e di tentativi per portare “la creatura” sulla scrivania giusta.
Il resto ormai è storia!
«Abbiamo scritto questo romanzo a quattro mani con un oceano e sette ore di fuso a separarci.
La vicenda sembra avere dell’incredibile, ma in effetti una in Italia sfruttava il silenzio della notte e faceva le ore piccole scrivendo, mentre l’altra in Colombia si alzava prestissimo e iniziava a sfrecciare per gestire, insieme alla scrittura, gli impegni quotidiani. Così diventava più facile allungare il momento della giornata in cui potevamo incontrarci sugli schermi dei nostri computer e costruire l’intreccio della nostra saga.»
Nel prossimo post ci concentreremo sugli eventi storici che troverete nel nostro romanzo…